Fabio Benzi - 2006


Ceramiche come Pagine di Mare

Pagine di mare. Come il titolo di una delle più belle sculture in ceramica della mostra, questo potrebbe essere l'incipit, o l'epigrafe di questo eccellente capitolo del vasto libro costituito dall'opera di Simona Weller.

Un'opera pittorica, la sua, che si legge non a caso come un libro, fatta di parole e di segni significanti, allusivi, evocativi. Il capitolo della ceramica non si deve considerare minore per Simona: la poesia che la materia duttile è capace di generare, è colta con non meno sensibilità dall'artista di quanto faccia attraverso i suoi colori a olio, i pastelli, le sue tele e le sue carte. I riccioli aperti della ceramica morbida e fremente non fanno che esaltare il cerebrale movimento della scrittura pittorica, i colori brillanti degli smalti fluidi rendono l'ondulazione esistenziale del segno ancora più libera ed aerea. Sono forme e colori strettamente connessi, che raggiungono un afflato di grande bellezza formale. I temi del mare, delle onde, del cielo e dei campi di grano, su cui l'artista ha esercitato a lungo la sua ricerca, appaiono distillati e immediati sulla superficie ceramica, ondulazioni poetiche della coscienza tradotte nel segno di un'arte lungamente pensata e perciò tanto efficacemente perseguita e raggiunta, con la veloce abilità di un'artista profonda e matura. Mari verdi e azzurri, mari cupi, mari intessuti di riflessi, mari profondi, mari assolati, mari con il riflesso di colline o campagne, mari interiori e mari in versi, tutti questi possibili mari ricoprono le ceramiche ondulate di Simona, aggiungendo al fascino di una materia antica il vento di una modernità libera e gioiosa.

Roma, Novembre 2006